domingo, 18 de febrero de 2007

50 ways to leave your lover



Per un mio amico


50 Ways To Leave Your Lover
The problem is all inside your head, she said to me.The answer is easy if you take it logically.I'd like to help you in your struggle to be free. There must be fifty ways to leave your lover.
She said it's really not my habit to intrude. Furthermore I hope my meaning won't be lost or misconstrued. So I repeat myself, at the risk of being crude. There must be fifty ways to leave your lover. Fifty ways to leave your lover
{Refrain} Just slip out the back, Jack, make a new plan, Stan Don't need to be coy, Roy, just listen to me. Hop on the bus, Gus, don't need to discuss much, Just drop off the key, Lee, and get yourself free
She said it grieves me so to see you in such pain. I wish there was something. I could do to make you smile again. I said, I appreciate that, and could you please explain. About the fifty ways. She said, why don't we both just sleep on it tonight. And I believe, in the morning you'll begin to see the light. And then she kissed me and I realized she probably was right. There must be fifty ways to leave your lover. Fifty ways to leave your lover

viernes, 16 de febrero de 2007

Un augurio per Vicenza

Niente Basi....Gridatelo forte, fortissimo. Domani il mio cuore sarà con te Vicenza, insegniamo ai nostri politici (ex di sinistra) il significato della parola pace. Inutile che gufano, sarà pacifica la manifestazione, sarà bellissima.

Scrivi...sono arabo (Poesia di Mahmoud Darwish)

Una poesia da un palestinese, poeta, arabo, comunista, incazzato...comer tutti noi.
Un augurio che la manifestazione di domani sia di pace, anche se la vogliono inquinare con brutte sceneggiature da B-movie.

Vi ho messo anche il testo in lingua originale (lo faccio con quelli che come me si sono messi a studiare questa lingua bella, ma difficile. Io poi ho ripreso in mano la grammatica oggi dopo tanto tempo....AIUTO).


Scrivi... Sono arabo...
Scrivi: Sono arabo; la mia tessera porta il numero cinquantamila; ho otto figli, la prossima estate il nono nascerà. Ti dispiace forse?
Scrivi: Sono arabo; lavoro in una cava coi colleghi della miseria. I miei figli sono otto per i quali dalla roccia devo trovare il pane, l'abito ed il quaderno, non ti chiedo elemosina; né mi umilio davanti alla tua soglia. Ti fa forse rabbia?
Scrivi: Sono arabo; senza nome e senza titolo. Sono paziente in un paese dove tutto bolle di furia e d'impeto. Le mie radici si sono stabilizzate qua prima del nascere del tempo, prima dell'inizio dei secoli, anteriormente ai cipressi, agli oliveti ed al crescere dell'erba. Mio padre è un compagno dell'aratro, non un figlio di signori possidenti. mio nonno pure era un contadino privo di nobiltà e di appoggio. la mia casa è una baracca d'un guardiano fatta di rami e di canna. Ti piace forse questa mia posizione? Sono senza nome e senza titolo.
Scrivi: sono arabo dai capelli color carbone e dagli occhi bruni. La mia descrizione: una cuffia e un akal mi coprono il capo; ho le mani dure come una roccia, fatte dure apposta per graffiare, chi le oserebbe toccare? Il cibo più squisito per me è composto di olio e di timo... il mio indirizzo è: un villaggio disarmato... dimenticato. Dalle vie senza nome e da gli uomini che lavorano, tutti in un prato o alla cava, ma tutti amano la cavalleria. Ti dispiace forse?

Scrivi: sono arabo, al quale hai rubato la vigna ereditata dai nonni la terra che abbiamo sempre coltivato io e tutti i miei figli. Altro non hai lasciato a noi, né ai futuri nipoti, che queste rocce... e forse vero che il governo vostro mi ruberà pure queste rocce, come si sta dicendo?...
Allora scrivi quanto segue; scrivilo a capo della prima pagina: "Io non odio gli altri, e non odio nessuno; ma ... se avrò fame mangerò allora la carne a chi mi ruba! Attenzione... guardatevi dalla mia fame e dalla mia ira!"







سَجِّل... أنَا عَرَبِي...

سجل... انا عربي... ورقم بطاقتي خمسون الفواطفالي ثمانيةوتاسعهم سيأتي بعد صيف فهل تغضب
سجل... انا عربي...واعمل مع رفاق الكدح في محجرواطفالي ثمانيةاسلّ لهم رغيف الخبز والاثواب والدفترمن الصخرولا اتوسل الصدقات من بابكولا اصغر امام بلاط اعتابكفهل تغضب
سجل...انا عربي...انا اسم بلا لقبصبور في بلاد كل ما فيهايعيش بفورة الغضبجذوريقبل ميلاد الزمان رستوقبل تفتح الحقبوفبل السرو والزيتونوقبل ترعرع العشبابي من اسرة المحراث لا من سادة نجبوجدي كان فلاحا بلا حسب.. ولا نسبيعلمني شموخ الشمس قبل قراءة الكتبويبتي كوخ ناطور من الاعواد والقصبفلا ترضيك منزلتي ؟انا اسم بلا لقب !
سجل... انا عربي...ولون الشعر فحمي ولون العين بنيوميزاتي: على رأسي عقال فوق كوفيةوكفي صلبة كالصخر.. تخمش من يلامسهاوعنواني : انا من خربة عزلاء…منسيةشوارعها بلا اسماءوكل رجالها.. في الحقل والمحجر

فهل تغضب؟

سجل... انا عربي...سلبت كروم اجدادي وارضا كنت افلحهاانا وجميع اولاديولم تترك لنا ولكل احفاديسوى هذي الصخور..فهل ستأخذها حكومتكم..كما قيلااذن !!!!!سجل...برأس الصفحة الاولىانا لا اكره الناس, ولا اسطو على احدولكني... اذا ما جعت, آكل لحم مغتصبيحذار... حذار... من جوعي ومن غضبي

الشاعر: محمود درويش

Somalia promemoria per non finire nel solito dimenticatoio dei paesi persi di vista


Suleiman Hassan Al Haj Mohammad. Nome lungo, composito e quel “Al” poi messo lì in mezzo, quasi per caso, induce ad un naturale sospetto. Non ci vuole Sherlock Holmes per capire che qui c’è puzza di terrorismo islamista. Elementare caro Watson solo i terroristi hanno nomi lunghi e interscambiabili. Solo i terroristi si chiamano Mohammad. Lo sanno tutti. Lo dice sempre quel dritto di Calderoni, no? Suleiman il tuo nome puzza di pericolo, di sermoni dalla montagna, di videocassette sgranate, di appelli alla Jihad, di turbanti alla moda, di kalashnikov addobbati con diamanti De Beers. Suleiman Hassan, dimmi, dove ti sei piazzato nella classifica dei cattivoni? Sei prima dell’occhialuto dottor Al Zawahiri? O hai preso addirittura il posto di Osama in qualche studio hollywoodiano di Peshawar? Sei somalo dici… cioè davvero sei di quel paese disperato e sfigato? Quel paese che per pochi giorni (ricordo: tra santo Natale del capitalismo e Capodanno del rialzo ticket sanitario) ha avuto il piacere di qualche bombetta? [Si, a frammentazione pure tirate a casaccio da AC-130 U.S.A. su dromedari e civili]. Allora sei un barbuto delle corti islamiche che le forze etiopi e i semprepresenti marines hanno debellato in 13 giorni? Sei di quelli con barba e kefia rossa? Vero Suleiman? Ho indovinato?
Cosa dici mai Suleiman… Non dire fesserie. Sei un bambino sostieni. Hai 11 anni dici. Non ci credo. C’è ancora qualcuno che osa avere 11 anni in questo mondo? Che sfrontatezza!

Si compagni, a parte scherzi, Suleiman è un bambino…un bambino somalo che insieme alla madre ha tentato la fuga lontano dalla guerra, nel vicino Yemen. La madre è morta, ora Suleiman vive solo nel campo profughi di Lajeh a 125 Km da Aden. Scappato il 27 Dicembre 2006. Sogna solo di andare a scuola. Sogna la pace.
Ma la pace non c’è in Somalia da 16 anni. Negli ultimi due mesi poi la situazione è diventata schizofrenica. La Somalia è ufficialmente il terzo fronte (dopo Iraq e Afghanistan) contro la fantomatica guerra al terrore di Bush e compagnucci di merenda. Fondamentale il Corno sia da un punto vista strategico sia perché nasconde nelle sue viscere petrolio a fiumi (non è un segreto di stato, in Somalia è cosa nota, chiedete ai geeljir, ai nomadi). Dopo aver debellato in pochi giorni le corti islamiche, Usa e Etiopia hanno rimesso ai loro posti di comando i vecchi sanguinari signori della guerra, con in testa il pachidermico Abdullahi Yusuf e il suo nemico-amico Gedi (più magro, ma non meno spietato). La popolazione all’inizio ha aspettato di vedere dove spirava il vento, poi ha cominciato a manifestare contro questo sedicente governo imposto. Ora Mogadiscio e dintorni risuonano di colpi di ogni genere quasi ogni sera. Da una parte vengono colpiti i simboli delle istituzioni come Villa Somalia (ex residenza del dittatore storico Siad Barre, oggi accaparrata da Yusuf e sgherri), dall’altra gli etiopi rispondono ad ogni attacco con una offensiva ancora più grande. La notte a Mogadiscio è diventata una notte di morte e terrore. Peggio di prima ti dicono i più. Gli etiopi però adesso si stanno ritirando. Meles Zenawi ha incombenze interne da risolvere. Il paese dovrà passare ora sotto il controllo di una forza di “pace” (?) multinazionale composta da Uganda, Ghana, Burundi, Nigeria. 8000 uomini in tutto. Per ora solo gli ugandesi hanno votato al parlamento l’invio di 1500 uomini e come ha promesso il portavoce Paddy Ankuda già dalla prossima settimana dovrebbero essere in territorio somalo. In realtà ci si chiede in nome di chi vanno queste truppe? E a far cosa soprattutto? Infatti manca un mandato e non ci sono precise regole di ingaggio. Così si prepara solo il tappeto ad un casino africano che potrebbe avere proporzioni mostruose. E l’Italia non sarebbe esente da colpe COME AL SOLITO. Quando mai lo siamo? Prodi ha lanciato,all’ottavo vertice dell’unione africana, un appello alla pace e subito si è affrettato a firmare un assegno di 13,5 milioni di euro per finanziare le forze multinazionali in Somalia. A che pro questi soldi buttati dei contribuenti? E non sono i soli soldi che girano in Somalia. Gira di tutto. Euro, dollari, rial sauditi. Una orgia di banconote che renderebbe felice Paperon De Paperoni. Il solo Abdullahi Yusuf, sedicente presidente e pachidermico signore della guerra, ha ricevuto (e siamo solo all’inizio) in cash dagli americani circa 16 milioni di dollari, poi altri 24 milioni di cui 14 destinati alle forze di pace (se così si possono chiamare).
I somali si sono stufati. Vogliono solo la chance di portare a termine una vita in maniera dignitosa. Si vorrebbe far altro a Mogadiscio, magari suonare o fare teatro, ma si è costretti a sparare, sempre, dovunque, comunque. Il 9 Febbraio i somali sono scesi in piazza contro le truppe straniere, la manifestazione non è piaciuta ai vertici del sedicente governo. Ci sono state ripercussioni. Si teme l’inizio di un clima di terrore.
Intanto a Lahej il piccolo Suleiman piange sua mamma Nura e sogna di diventare grande per non piangere più. Siamo sicuri che avere 11 anni sia ancora bello? Ho qualche dubbio.

miércoles, 7 de febrero de 2007

Una gita a Vicenza il 17?

SABATO 17 FEBBRAIO MANIFESTAZIONE INTERNAZIONALE A VICENZA, CONTRO LA GUERRA E LE BASI DI GUERRA, PER LA PACE E LA GIUSTIZIA.

Una gita doverosa per chi può...è in gioco la PACE...e anche di più.

Per permettere a tutti gli/le interessati/e di prendere parte alla manifestazione vi informiamo che la Federazione di Rifondazione si è attivata per organizzare il viaggio per Vicenza (di cui nei prossimi giorni forniremo maggiori dettagli).
Vi chiediamo di dare la più larga pubblicizzazione di questa informazione, segnalando a tutti gli/le interessati/e di contattare la Federazione ai numeri: 0644254045, 0644254027 oppure via mail: roma@rifondazione.it.

A volte ci facciamo del male da soli


Riflessione confuciaconfusabuddista: A volte il vero nemico di noi stessi siamo noi.
Ho imparato nel tempo a capire che farsi del male è una cazzata.
Il coniglio suicida lo dimostra (figura tratta dal libro di Andy Riley - Il libro dei coniglietti suicidi. mi sa è fuori catalogo pra in Italia)

lunes, 5 de febrero de 2007

COMPILATION della metropolitana....mi aiutate?

Vorrei lanciare il Concorso la Hit della metropolitana.
NON SI VINCE NULLA....Stupendo, no? Non vincete nulla nulla nulla.
Niente dobloni, niente milioni, niente trilioni.
Non ci sono valette in questo blog, niente letterine, niente veline, niente tettine.
Entusiasmante, no?

Cosa dovete fare per vincere il Nulla?

Dovete segnalare le canzoni che cantano nella metropolitana.

Le hit della metro appunto.

Dovete indicare Città, canzone, orario.

Io per la prima volta ho sentito oggi una canzone di Pino Daniele, una new entry.
Ero abituata a Toto Cutugno, sentire Pino Daniele mi ha destabilizzato.

Aspetto segnalazioni.

E se volete aggiungete anche episodi curiosi.

Aspetto, con speranza, come sempre